Il counseling – dal latino consulo, che significa “venire in aiuto di” – è una metodologia di consulenza psicologica fondata sul concetto di ascolto attivo e sulla piena attenzione rivolta alle risorse interne e alle potenzialità della persona.
La forte centratura sui bisogni e sulle risorse degli individui fa sì che il counseling non si presenti come un modello di intervento rigido, ma come una pluralità di metodologie operative flessibili orientate alla definizione di un percorso di sviluppo e di evoluzione personale (individuale e di gruppo).
Lo stesso Carl Rogers, una delle figure di spicco del psicologia umanistica e padre riconosciuto del counseling, chiarisce l’esigenza di avere a disposizione uno strumento di intervento capace di tenere assieme il rigore scientifico e la libertà:
“Mi sembrava che sarebbe stata una cosa orribile dover professare una serie di opinioni per poter continuare la propria professione. Desideravo trovare un campo in cui avere la certezza che la mia libertà di pensiero non sarebbe stata limitata”.
A partire da questi presupposti, il counseling si presta ad una applicazione fortemente trasversale e interdisciplinare, senza che la molteplicità delle sfere di intervento pregiudichi la qualità epistemologica del processo.